giovedì 28 marzo 2013

Il Graal in Abruzzo

Il Graal in Abruzzo
di Nicoletta Camilla Travaglini
pp. 144, € 12,00
Tabula Fati, 2013
ISBN: 978-88-7475-290-4 

L’eterna e affascinante ricerca del Graal ha incantato gli studiosi di tutte le epoche e la nostra non fa eccezione.
Nel mistero di un lunga inchiesta che si snoda attraverso i secoli, luoghi e personaggi oscuri paiono sul punto di svelare i loro arcani segreti; la storia di questa inafferrabile Reliquia si perde così nella leggenda celata ai nostri occhi dalle pesanti coltri delle sabbie del tempo.
In un percorso suggestivo Nicoletta Camilla Travaglini ha raccolto le possibili tracce del Graal nelle terre degli Abruzzi dove, come emerge da questo affascinante reportage, esso sembra aver lasciato profondi segni del suo probabile passaggio tanto a livello antropologico che archeologico.
Lanciano e i suoi Miracoli Eucaristici, le sue Chiese, la storia di Longino e della lancia del destino; Atessa, la processione del Graal e le inquietanti testimonianze simboliche che al Graal rimandano; San Giovanni in Venere, in cui potrebbero essere stati custoditi la Sacra Reliquia e i molti, terribili segreti legati all’ordine del Tempio; Vasto, la Spina della Corona di Gesù e la tradizione del Toson d’oro; Manoppelo e la Veronica; e poi ancora San Buono, Liscia, Pollutri… Luoghi, appunto, e personaggi, come Celestino V, la Famiglia di Sangro, i Del Balzo, gli Orsini, i De Ocre, i D’Avalos, solo per citarne alcuni, la cui natura enigmatica e contraddittoria rende spesso ancora più misteriosa ed eccentrica la soluzione dell’arcano.
Nicoletta Camilla Travaglini, laureata in lingue straniere presso l’università di Roma Tre, traduttrice internazionale accreditata presso l’UNESCO, ha curato mostre fotografiche sulle più svariate tematiche che spaziano dall’archeologia alla poesia, all’ecologia e al mistero. Si è inoltre laureata in Educazione Ambientale.
Ha tenuto seminari e lezioni presso atenei sul suo modo di interpretare la fotografia paesaggistica, architettonica e visionaria della realtà. Ha comparato la fotografia con le architetture religiose; ha condotto diversi studi demo-antropologici su leggende locali e non.
Ha scritto alcuni libri per ragazzi rielaborando leggende locali, ha collaborato e collabora con diversi giornali e riviste di taglio antropologico, culturale e turistico. Ha collaborato con musei annessi a castelli anche a livello di ricerche storico-archivistiche; ha realizzato diversi laboratori, presso le scuole elementari e medie, sul Medioevo nel mondo del fantastico. È stata la prima a trascrivere alcune leggende locali prese dall’oralità. Ha collaborato alla realizzazione di mostre di archeo-astronomia nel nord Italia. Ha realizzato per riviste estere numerosi lavori sulle tradizioni locali.

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