lunedì 9 novembre 2015

Isolario arabo medioevale

Isolario arabo medievale
di Angelo Arioli
pp. 341, € 22,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Adelphi, 2014
ISBN: 9788845930393

Come approdi momentanei di un itinerario inventato – dal Mar di Cina e dall'Oceano Indiano al tenebroso «Mare Abbracciante» in Estremo Occidente – sfilano isole mirabili, piccoli universi dagli ambigui confini, viste, immaginate e raccontate da autori musulmani di varia provenienza (dall'Iraq alla Persia, al Marocco, alla Spagna), mercanti e viaggiatori, ma anche sedentari compilatori di opere geografiche, in un arco di tempo che va dalla metà del IX al XV secolo. Isole che appaiono e scompaiono, isole abitate soltanto da donne, o da esseri che si fanno sentire ma non si fanno mai vedere, l'isola delle scimmie, del leggendario e vendicativo uccello Rukhkh, degli antropofagi, del rubino, dei granchi pietrificati, degli androgini. Infinite varianti di isole fantastiche, che evocano meraviglie: come Finzioni di Borges, o Le città invisibili di Calvino o il Libro dei mostri di Wilcock.
I testi pro­ven­gono dai rac­conti di viag­gia­tori medie­vali, da quelli di un non meglio iden­ti­fi­cato «mer­cante Sulay­man» del nono secolo fino a quelli di Ibn Al-Wardi, vis­suto nel quin­di­ce­simo, e come si può imma­gi­nare sono lungi dal rap­pre­sen­tare una fonte geo­gra­fica pre­cisa e affi­da­bile. Si sa, i mari­nai hanno fama di gran con­ta­frot­tole, pro­pensi a ingi­gan­tire ogni peri­colo affron­tato e a inven­tare det­ta­gli pit­to­re­schi per ogni loro avven­tura, dun­que il libro va letto più come un esem­pio di let­te­ra­tura fia­be­sca che come un docu­mento scien­ti­fico.
Angelo Arioli (Nettuno 1947), è professore ordinario di Lingua e Letteratura Araba presso la Facoltà FILESUSO, Sapienza Università di Roma e prima ancora, nel medesimo ateneo, presso la Facoltà di Studi Orientali di cui è stato fondatore, nonché membro sin dalla sua fondazione del Dipartimento di Studi Orientali, ora divenuto Dipartimento “Istituto Italiano di Studi Orientali – ISO”.

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