sabato 29 ottobre 2016

Poveri e povertà nel Medioevo

Poveri e povertà nel Medioevo
di Giuliana Albini
pp. 336, € 28,00
Carocci, 2016
ISBN: 9788843082629

I poveri furono una presenza costante nella società medievale, caratterizzata, nel suo complesso, da un limitato livello di sviluppo e da forti disuguaglianze. Miseria economica, disagi sociali, privazione di diritti interagivano, creando situazioni di bisogno e, insieme, di marginalità. Era un universo, quello delle povertà, tutt’altro che immobile, perché le profonde trasformazioni, congiunturali e strutturali, dei secoli dal VI al XIV, generavano via via stati di necessità assai diversi tra loro. La percezione, personale e collettiva, della povertà era permeata dalla dottrina cristiana che, riconoscendo nei poveri l’immagine di Cristo, invitava ad aiutarli a sopportare le loro condizioni, per evitare forme di disperazione e di sovvertimento dell’ordine sociale. All’interno delle dinamiche di una società profondamente cristiana, dunque, si costruirono complesse reti di protezione (informali o organizzate), nelle quali avevano spazio sia iniziative individuali sia istituzionali (ecclesiastiche, anzitutto, ma anche civili). Nel confronto tra elaborazione teorica e pratica quotidiana, il libro vuol fare emergere volti e luoghi della povertà e della carità.
Giuliana Albini è professore ordinario di Storia medievale nell’Università degli Studi di Milano, ha pubblicato numerosi saggi sulle strutture demografiche, sociali e istituzionali del Basso Medioevo italiano. Ha dedicato particolare attenzione alle emergenze sociali presenti nel mondo urbano (secc. XI-XV) e alle pratiche, individuali e istituzionali, di carità e di assistenza. Tra i volumi pubblicati, Città e ospedali nella Lombardia medievale (Bologna 1993) e Carità e governo delle povertà: secoli XII-XV (Milano 2002).

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