domenica 28 febbraio 2016

Documenti e lettere di Matilde di Canossa

Documenti e lettere di Matilde di Canossa
a cura di Franco Canova, Maurizio Fontanili, Clementina Santi, Giordano Formizzi
pp. 528, € 38,00
Patron editore, 2015
ISBN: 9788855533256

L’opera contiene la trascrizione latina e la traduzione in lingua italiana di documenti matildici pervenuti fino a noi da varie fonti. Attraverso la lettura e l’approfondimento di questi documenti, ci si può avvicinare ad una figura storica di riferimento, Matilde di Canossa,  una donna straordinaria che ha segnato il suo tempo. Avere a disposizione in modo accessibile  questi documenti consentirà approfondimenti o anche semplice lettura curiosa.
Sommario:
Premessa, Franco Albinelli - premessa alla traduzione, Maurizio Fontanili - introduzione, Franco Canova - avvertenza e criteri della presente edizione - simboli e abbreviazioni - glossario, Franco Canova - misure e pesi in uso all’epoca - monete medievali presenti nei documenti - mappe dei luoghi citati nei documenti (Reggio, Modena, Mantova) - documenti e lettere di Matilde di Canossa – recuperata - postfazione, Paolo Golinelli - indici dei nomi principali, Franco Canova - Clementina Santi - indice delle illustrazioni.

sabato 27 febbraio 2016

Dante e le stelle

Dante e le stelle
di Attilio Ferrari e Donato Pirovano
pp. 124, € 8,90
Salerno Editrice, 2016
ISBN: 978-88-8402-967-6

Dante e le stelle. La poesia di Dante è trapunta di stelle. Il suo sguardo verso il cielo non è però soltanto quello di un poeta, ma è anche quello di un appassionato di astronomia, una delle discipline piú alte nell’assiologia scientifica medievale. Un astrofisico e un umanista dialogano intorno alle immagini stellari nella poesia dantesca, che ancora oggi coinvolgono e appassionano i lettori, sebbene il sistema scientifico di riferimento sia totalmente mutato.
Attilio Ferrari è Professore emerito dell’Università di Torino, Socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, ha svolto ricerche in Italia e all’estero sulla fisica delle galassie e sui fenomeni cosmici di alta energia. È presidente del Parco Astronomico Infini.to.
Donato Pirovano è Professore di Filologia e critica dantesca nell’Università di Torino, si è variamente occupato di Dante e di poesia italiana delle origini. Ha curato l’edizione della Vita nuova nella «Nuova edizione commentata delle Opere di Dante».

venerdì 26 febbraio 2016

Il Medioevo russo

Il Medioevo russo
Secoli X-XVII
di Giovanni Codevilla
pp. 544, € 30,00
Jaca Book, 2016
ISBN: 978-88-16-41334-4


Questo volume, primo di quattro, esamina il tema della conversione della Rus’ e dell’influenza del mondo bizantino sul cristianesimo orientale, il quale, a causa della dominazione tatarica, viene a trovarsi isolato per due secoli e mezzo dall’Europa e dalla sua evoluzione culturale. A seguito dell’espansione lituana, che incorpora le terre occidentali della Rus’, nascono la metropolia di Haly/ e quella di Lituania e si pone in tal modo fine al principio dell’unità giurisdizionale della Chiesa della Rus’ rappresentata dalla metropolia di Kyïv prima e di Mosca poi. Nel secolo successivo questa frattura trova conferma nell’Unione di Firenze (1439), respinta dalla Chiesa di Mosca, la quale al tempo di Vasilij II il Cieco decide di proclamare la propria autocefalia da Costantinopoli (1448). Con l’allargamento dei confini del principato di Mosca ad opera di Ivan III il Grande, i tempi sono maturi per l’affermarsi dell’idea di Mosca Terza Roma e per l’incoronazione del primo zar russo (1547), Ivan IV il Terribile, il quale istaura un regime assolutista e porta a compimento il processo di asservimento della Chiesa al potere politico che segnerà la storia della Russia nei secoli successivi. Per contro, la parte occidentale della Rus’, che comprende le terre bielorusse e ucraine incorporate nella Rzeczpospolita polacco lituana, a confronto con la mentalità occidentale, assorbe peculiarità linguistiche e culturali che l’allontanano progressivamente dalla Russia moscovita e culmineranno nel 1596 con l’adesione a Roma delle eparchie rutene, in risposta alla nascita del Patriarcato di Mosca (1589) e alle sue velleità espansionistiche. A questa terza grande frattura dell’unità della Chiesa di Mosca fa seguito nel secolo successivo lo scisma dei Vecchio-credenti che dà vita ad una Chiesa nazionale contrapposta a quella ufficiale posta al servizio del potere politico.
Giovanni Codevilla ha insegnato per quarant’anni Diritto dei Paesi dell’Europa Orientale e Diritto Ecclesiastico comparato nell’Università di Trieste. Oltre a numerosi articoli pubblicati in Italia e all’estero è autore di dieci monografie dedicate al sistema giuridico russo e sovietico e alla storia delle relazioni tra Stato e Chiesa in Russia e nell’Europa Orientale. Presso Jaca Book ha pubblicato Stato e Chiesa nell’Unione Sovietica (1972) e Chiesa e Impero in Russia (2011).

mercoledì 24 febbraio 2016

Le commissioni ducali ai rettori d’Istria e Dalmazia (1289-1361)

Le commissioni ducali ai rettori d’Istria e Dalmazia (1289-1361)
a cura di Alessandra Rizzi
pp. 260, € 30 (acquista online con lo sconto del 15%)
Viella, 2015
ISBN: 9788867285105
  
Le commissioni ducali ai rettori d’Istria e Dalmazia (1289-1361) propone, per la prima volta, l’edizione dei ‘formulari’ più antichi superstiti per la stesura delle ‘commissioni’ ai rettori veneziani inviati nei domini in Istria e in Dalmazia, contenenti le linee guida e le istruzioni imposte dalla dominante per adempiere al mandato commesso: documenti ufficiali affidati a tutti i rettori veneziani che ricoprirono tale incarico, dall’inizio del XIII secolo, almeno, e fino alla fine della Repubblica. I ‘formulari’ editi sono pervenuti sia nella forma più antica del capitolare giurato (in prima persona) che della commissione (promulgata a nome del doge in carica): si tratta, peraltro, di testi d’uso, che subirono nel corso del tempo continue modifiche e adattamenti normativi.
I ‘formulari’ qui raccolti sono tratti dal registro 1 del fondo Collegio, Formulari di commissioni, conservato presso l’Archivio di Stato di Venezia. I saggi introduttivi presentano caratteri e contenuti della fonte, con particolare riguardo a quelli dei primi testi istriano-dalmati – nonché del registro 1 in cui sono tradotti –, e il sistema delle aggiunte con cui s’intervenne su di essi nel corso del tempo.
Alessandra Rizzi è ricercatrice a Ca’ Foscari (Venezia); si occupa prevalentemente di storia della ludicità e di storia veneziana nel medioevo. Insieme a Gherardo Ortalli dirige “Ludica”, collana di storia del gioco del la Fondazione Benetton Studi Ricerche, con la quale collabora da anni. 

lunedì 22 febbraio 2016

Vita di Matilde di Canossa

Vita di Matilde di Canossa
di Donizone
a cura di Paolo Golinelli
con un saggio di Vito Fumagalli
pp. 288, € 28,00
Jaca Book, 2016
ISBN: 978-88-16-41335-1

Matilde di Canossa ha esercitato grande fascino nei secoli, attraendo un pubblico formato anche da non specialisti. Se possiamo conoscere e far rivivere ancora oggi il mito di Matilde lo dobbiamo soprattutto a Donizone, che nella Vita Mathildis ha descritto i momenti salienti della sua esistenza, dei suoi antenati, e insieme le tappe fondamentali del dissidio tra impero e papato che è stato alla base della nascita dell’Europa medievale. Il codice miniato di Donizone, elaborato nel monastero di Canossa nel 1115 e ora conservato nella Biblioteca Vaticana, viene qui edito sia nel testo latino, completamente rivisto, che in una nuova traduzione poetica, verso per verso, di Paolo Golinelli, autore anche dell’Introduzione e delle note esplicative. Completa il volume un saggio di Vito Fumagalli, a ricordo del grande medievista e della precedente edizione di commento al Facsimile del codice stesso, pubblicato da Jaca Book e Belser Verlag nel 1984.
Donizone. Disponiamo di poche notizie su di lui. Dalla lettera dedicatoria del suo poema apprendiamo che nel 1111-1112 era monaco da 25 anni. Lo ritroviamo in una bolla del 1136 di papa Innocenzo ii, abate del monastero di Sant’Apollonio di Canossa. Di vaste conoscenze, non solo in ambito religioso, oltre alla Vita Mathildis di lui si conosce solo un’altra opera poetica, l’Enarratio Genesis, giunta a noi incompleta.
Paolo Golinelli, ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Verona, è considerato il maggiore esperto a livello internazionale di studi matildici, avendo scritto su di lei e il suo tempo una cinquantina di saggi, editi in Italia e all’estero. Per Jaca Book ha pubblicato: L’ancella di san Pietro. Matilde di Canossa e la Chiesa (2015), Adelaide, regina santa d’Europa (2001), La Pataria. Lotte sociali e religiose nella Milano dell’xi secolo (1984 e 1998)

venerdì 19 febbraio 2016

La porpora e il sangue

La porpora e il sangue
di Stefano Vincenzi
pp. 304, € 20,00
Lumi Editrice, 2015
ISBN: 9788879844758
 
È la metà del X secolo e l’Impero Romano d’Oriente ha ritrovato equilibrio e potenza militare, quando il papa di Roma incorona imperatore d’Occidente un giovane re venuto dalla Sassonia che attacca i territori italiani fedeli al basileus di Costantinopoli.
Niceforo II, ascetico e invitto guerriero, è il Basileus. Egli guarda verso Oriente per riconquistare i territori di fede cristiana occupati dagli infedeli. Intorno a lui si muovono la giovane e bellissima basilissa Teofano, madre dei principi porfirogeniti, Elena Lecapeno e Jhoannes, veterano di cento battaglie, che veglia sulla vita dei porfirogeniti.
Re e regine, principi e principesse, cavalieri e guerrieri, d’Oriente e d’Occidente, amano, odiano, combattono e tradiscono in un contesto fedele alla storia, per quanto può esserlo un romanzo che racconta, o immagina, anche le ragioni di chi non ha vinto in guerra o in amore.
Stefano Vincenzi è Legal Counsel di Mediobanca e professore di Diritto del Mercato Finanziario all’Università Europea di Roma, nonché autore di numerose pubblicazioni e del romanzo storico Verso Costantinopoli.
Visita il sito dell'autore.

giovedì 18 febbraio 2016

Vita di Matilde di Canossa

Vita di Matilde di Canossa
di Donizone
a cura di Paolo Golinelli
pp. 288, € 28,00
Jaca Book, 2016
ISBN: 978-88-16-41335-1

Matilde di Canossa ha esercitato grande fascino nei secoli, attraendo un pubblico formato anche da non specialisti. Se possiamo conoscere e far rivivere ancora oggi il mito di Matilde lo dobbiamo soprattutto a Donizone, che nella Vita Mathildis ha descritto i momenti salienti della sua esistenza, dei suoi antenati, e insieme le tappe fondamentali del dissidio tra impero e papato che è stato alla base della nascita dell’Europa medievale. Il codice miniato di Donizone, elaborato nel monastero di Canossa nel 1115 e ora conservato nella Biblioteca Vaticana, viene qui edito sia nel testo latino, completamente rivisto, che in una nuova traduzione poetica, verso per verso, di Paolo Golinelli, autore anche dell’Introduzione e delle note esplicative. Completa il volume un saggio di Vito Fumagalli, a ricordo del grande medievista e della precedente edizione di commento al Facsimile del codice stesso, pubblicato da Jaca Book e Belser Verlag nel 1984.
Donizone. Disponiamo di poche notizie su di lui. Dalla lettera dedicatoria del suo poema apprendiamo che nel 1111-1112 era monaco da 25 anni. Lo ritroviamo in una bolla del 1136 di papa Innocenzo ii, abate del monastero di Sant’Apollonio di Canossa. Di vaste conoscenze, non solo in ambito religioso, oltre alla Vita Mathildis di lui si conosce solo un’altra opera poetica, l’Enarratio Genesis, giunta a noi incompleta.
Paolo Golinelli, ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Verona, è considerato il maggiore esperto a livello internazionale di studi matildici, avendo scritto su di lei e il suo tempo una cinquantina di saggi, editi in Italia e all’estero. Per Jaca Book ha pubblicato: L’ancella di san Pietro. Matilde di Canossa e la Chiesa (2015), Adelaide, regina santa d’Europa (2001), La Pataria. Lotte sociali e religiose nella Milano dell’xi secolo (1984 e 1998)

mercoledì 17 febbraio 2016

L'evo e il tempo del Canzoniere

L'evo e il tempo del Canzoniere
di Raffaele Morabito
pp. 72, € 19,00
Olschki, 2015
ISBN: 9788822263872

Esaminate le teorie sul tempo degli antichi e dei cristiani, viene analizzata la concezione della temporalità di Petrarca, che si colloca al momento del passaggio da un’idea del tempo basata sui cicli astronomici a una convenzionale. Il tempo di Petrarca si configura come relativo e si rapporta alla soggettività di chi lo percepisce; i vari episodi del Canzoniere si dispongono in successione oggettiva, ma dentro un’impalcatura cronologica modellata sull’anno liturgico e configurano una vicenda interiore che culmina nella mutatio vitae.
Raffaele Morabito è professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università dell’Aquila. Autore di saggi sulla narrativa ottocentesca (il volume Antiromanzi dell’Ottocento, Bulzoni, 1977), sul rapporto fra oralità e scrittura (Parola e scrittura, Bulzoni, 1984), sulla letteratura epistolare (Lettere e letteratura, Edizioni dell’Orso, 2001), sulla straordinaria fortuna europea dell’ultima novella del Decameron (fra i vari interventi il volume Una sacra rappresentazione profana, Niemeyer, 1993), ha curato edizioni delle lettere di Ceccarella Minutolo (ESI, 1999) e delle novelle di Per le vie per l’edizione nazionale delle opere di Verga (Le Monnier, 2003). Ha scritto inoltre una storia letteraria dei terremoti (Il gran tremore, L’Una, 2011) e ha ricostruito alcuni clamorosi casi criminali della Roma barocca (Giustizie barocche, Stampa alternativa, 2006).

martedì 16 febbraio 2016

Pastorale modenese

Pastorale modenese
Boiardo, i pastori e la lotta politica
di Marco Santagata
pp. 240, € 22,00
Il Mulino, 2016
ISBN: 978-88-15-26061-1 

Matteo Maria Boiardo (1441-1494), che noi ricordiamo soprattutto come lirico d’amore e narratore cavalleresco, ha esordito nei primi anni Sessanta del ’400 con dieci egloghe latine che intrecciano amori pastorali ed encomi cortigiani. Questo libro mostra quanto quelle poesie che sembrano puri esercizi letterari siano intrise di vita, come dietro le maschere pastorali prema l’urgenza dei temi politici e quali rischi si sia assunto il giovane feudatario Boiardo schierando i suoi pastori nella lotta per la Signoria del Ducato ferrarese.
Marco Santagata insegna Letteratura italiana all’Università di Pisa. Con il Mulino ha tra l’altro pubblicato «I frammenti dell’anima» (III ed. 2011) e «L’io e il mondo. Un’interpretazione di Dante» (2011). Per i Meridiani Mondadori ha commentato il «Canzoniere» di Petrarca (1996) e cura l’edizione delle «Opere» di Dante.

domenica 14 febbraio 2016

Napoli 1343. Le origini medievali di un sistema criminale

Napoli 1343
Le origini medievali di un sistema criminale
di Amedeo Feniello
pp. 288, € 22,00
Mondadori, 2015
ISBN: 9788804658627
 
Novembre 1343. Golfo di Napoli, porto di Baia. Notte. Una nave genovese in rada carica di merci. Viene assalita, l'equipaggio catturato, il capitano barbaramente trucidato. Gennaio 2005. Periferia di Napoli, Casavatore, non lontano da Secondigliano. Notte. Tre giovani vengono ammazzati davanti a una scuola. Uccisi nel corso di una raid camorristico. Cosa può mai legare questi due fatti di cronaca, vicini nello spazio ma lontanissimi nel tempo? Amedeo Feniello risale i secoli alla ricerca di un filo sottile che possa legare i due episodi. E, sulle tracce di moventi, mandanti ed esecutori della notte del novembre 1343, ci conduce per mano nelle vicende medievali di Napoli: una città per tanti versi già allora affascinante e inafferrabile, in cui si succedono civiltà e tradizioni diverse, a partire da quella bizantina fino alla dominazione angioina. Con una realtà sociale peculiare, dove a comandare davvero, più che lo Stato, sono le famiglie e i clan dei cosiddetti «seggi», tanto più forti quanto più debole si dimostra il potere centrale. Pronti a farsi carico dei problemi della cittadinanza. Gelosi della propria autonomia. Capaci di strenue resistenze o di compromessi con le dinastie che si susseguono. Che, ad una ad una, passano, mentre loro, i nobiliores locali, restano. Esprimendo la propria supremazia anche attraverso la forza dei simboli, come nella processione del Corpus Domini, scandita da gerarchie, omaggi e riverenze che ricordano episodi dei nostri giorni. Uno squarcio di Medioevo, dove è già possibile riconoscere molti elementi che caratterizzano la mentalità della malavita organizzata contemporanea: con i suoi clan familiari, impregnati di senso di appartenenza e di una pratica quotidiana della violenza adoperata come unico strumento di risoluzione dei conflitti. In un clima in cui senso delle gerarchie familiari e controllo totale del territorio marcano l'agire individuale, dove ogni nesso tra il singolo e lo Stato viene garantito dai clan. Con un aspetto decisivo: la capacità di queste famiglie di trasformarsi in ceto dirigente e di inserirsi nei gangli delle istituzioni. In un groviglio tra interessi privati e pratica di governo inestricabile. Un appassionante e documentatissimo racconto storico che scorre tra i vicoli di una città che fu una delle grandi capitali dell'Occidente medievale, dalle tante luci e dalle tante ombre. Da cui emerse una «struttura di lungo periodo», fatta di usi, consuetudini e tradizioni che attraversano le epoche. Irrobustiti non di rado dall'assenza o dall'inefficienza dello Stato, e da quella sfiducia dei cittadini che induce spesso a rivolgersi, ieri come oggi, a chi gestisce realmente il territorio. Tanto da plasmare un contesto sociale dove prevale l'idea che la res publica non sia di tutti ma solo «cosa nostra».
Amedeo Feniello, storico del Medioevo, è stato Directeur d'études invité presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e ha insegnato Storia del Mediterraneo nel Medioevo presso la Northwestern University di Evanston, Chicago. È autore di numerosi saggi storici, tra cui Sotto il segno del leone. Storia dell'Italia musulmana (Laterza, 2011) e Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca (Laterza, 2013). Collabora con «La Lettura», l'inserto culturale del «Corriere della Sera».

venerdì 12 febbraio 2016

Francesco di Paola

Francesco di Paola
di Giuseppe Caridi
pp. 348, € 19,90
Salerno Editrice, 2016
ISBN: 978-88-8402-968-3
 
Vissuto per circa novant'anni durante quasi tutto il XV sec., fu asceta e taumaturgo, ma anche uomo ambizioso e determinato a raggiungere il suo obiettivo apostolico. Francesco da Paola si divise tra ferrea disciplina e frequentazione delle più importanti corti europee. Da qui una certa dicotomia riscontrabile nella sua condotta, sempre comunque caratterizzata a livello personale dal rigore e dalla vita quaresimale, praticata in una cella. Nei confronti del potere politico e religioso Francesco manifestò un ossequioso rispetto. Fu infatti un suo obiettivo quello di ricevere dai potenti l’appoggio necessario a ottenere il riconoscimento dell’Ordine dei Minimi, per poterlo poi diffondere in diversi Paesi d’Europa e in particolare in Francia, i cui sovrani in cambio della sua protezione spirituale ne assecondarono i disegni apostolici, richiedendone poi la canonizzazione alla Santa Sede.
Giuseppe Caridi insegna Storia moderna all’Università di Messina. Per la Salerno Editrice ha già pubblicato Carlo III, 2014.

giovedì 11 febbraio 2016

Le grandi battaglie del Medioevo

Le grandi battaglie del Medioevo
di Andrea Frediani
pp. 512 + 32 t.f.t. a colori, € 5,00
Newton Compton, 2015
ISBN: 978-88-541-7277-7
 
Sotto la definizione di Medioevo rientra un intero millenio, nel corso del quale le armi, le tecniche, le strategie militari subirono profondi cambiamenti, tra gli scontri tra regni romano-barbarici alle successive evasioni, dall'epoca della cavalleria al sorgere delle fanterie premoderne. Atrettanto estesa è la varietà dei fronti, dalla penisola iberica al Medio Oriente, passando attraverso l'Italia, i territori anglofrancesi e l'Europa orientale. La guerra medievale, inoltre, è contrassegnata da conflitti la cui portata, quando non è ancora attuale, ha rivestito un ruolo cruciale nella storia dell'umanità: lo scontro tra Cristianità e Islam, con la reconquista della penisola iberica a occidente, le crociate e la disperata lotta per la sopravvivenza dell'impero bizantino a oriente; la formazione dell'Inghilterra normanna e il plurisecolare conflitto feudale con la Francia; le grandi invasioni degli imperi nomadi, dagli ungari ai mongoli di Gengis Khan, dagli ottomani a Tamerlano; l'eterna lite tra Sacro Romano Impero e papato e le endemiche lotte tra guelfi e ghibellini in Italia; il cammino degli svizzeri verso l'indipendenza e la creazione di un'industria del mercenariato. In questo volume, Andrea Frediani racconta i più grandi scontri campali e gli assedi che hanno segnato i principali conflitti medievali.
Andrea Frediani è nato a Roma nel 1963; consulente scientifico della rivista «Focus Wars», ha collaborato con numerose riviste specializzate. Con la Newton Compton ha pubblicato diversi saggi (tra cui Le grandi battaglie di Roma antica; I grandi generali di Roma antica; I grandi condottieri che hanno cambiato la storia; Le grandi battaglie di Alessandro Magno; L’ultima battaglia dell’impero romano e Le grandi battaglie tra Greci e Romani) e romanzi storici: Jerusalem; Un eroe per l’impero romano; la trilogia Dictator (L’ombra di Cesare, Il nemico di Cesare e Il trionfo di Cesare, quest’ultimo vincitore del Premio Selezione Bancarella 2011); Marathon; La dinastia; Il tiranno di Roma; 300 guerrieri e 300. Nascita di un impero. Ha firmato la saga Gli invincibili, una quadrilogia dedicata ad Augusto (Alla conquista del potere, La battaglia della vendettaGuerra sui mari, Sfida per l’impero). Le sue opere sono state tradotte in sette lingue. Il suo sito è www.andreafrediani.it.

mercoledì 10 febbraio 2016

Vite efferate di papi

Vite efferate di papi
di Dino Baldi
pp. 516, € 19,00 (acquista online con lo sconto del 15%)
Quodlibet, 2015
ISBN: 9788874627608

Papa Formoso estratto dalla tomba e processato dal suo successore a nove mesi dalla morte, Gregorio Magno che sposa sua madre e resuscita l’imperatore Traiano, Silvestro che diventa amico del diavolo e scopre un palazzo d’oro sotto terra, Bonifacio VIII consumato dall’angoscia e dalla rabbia, la papessa Giovanna che partorisce per strada, Pio IX che gioca con un bambino ebreo rapito ai genitori. E poi ancora papi eretici, buonissimi o cattivissimi, esemplari nella codardia e nelle smisurate ambizioni, dotti in astrologia o ignoranti di latino. Da san Pietro al papa angelico, che salirà sul trono per annunciare la fine dei tempi, la storia millenaria dei rappresentanti di Dio in terra è una lunga serie di miracoli, miserie e trionfi osceni consumati sul palcoscenico della più incredibile corte del mondo, la curia romana. In questo libro, quasi una Legenda Ferrea, le vite efferate dei papi vengono raccontate senza malevolenza o partigianeria, e accadono di nuovo sotto i nostri occhi, nella loro lucentezza smagliante di nero pece.
Giuseppe Dino Baldi, filologo classico e scrittore, ha pubblicato per Quodlibet Morti favolose degli antichi (2010) e ha tradotto e curato l’Anabasi di Senofonte (La spedizione verso l’interno, 2012). Tra i suoi saggi, Filologi ed antifilologi (Le Lettere, 2006) e La filologia, il metodo e la scuola di Enea Piccolomini (Gonnelli, 2012). Con altri, dirige la collana digitale Quodlibet Note Azzurre, per la quale ha curato l’Isola dei ciechi di Giuseppe Fraccaroli.

martedì 9 febbraio 2016

Lo Steri dei Chiaromonte a Palermo

Lo Steri dei Chiaromonte a Palermo
a cura di Antonietta Iolanda Lima
pp. 648, € 120,00
Plumelia Edizioni, 2015
ISBN: 978-88-89876-32-9 
 
Opera in 2 volumi. I - Significato e valore di una presenza di lunga durata. II - Disegni e graffiti dei prigionieri dell'Inquisizione - Atlante fotografico. L'opera raccoglie la storia architettonica di uno dei più importanti Palazzi della Palermo del XIV secolo: Palazzo Chiaromonte Steri, sede del Rettorato universitario e luogo dove operò il Tribunale dell'Inquisizione.
Fortezza in basso capace di resistere a ogni evento sedizioso e dimora cortese in alto, con le luci che si irradiano all'interno delle splendide bifore e trifore musicalmente alternate, lo Steri trova il suo culmine nel Soffitto della Sala Magna (1377-1380), dipinto con historiae devozionali dedicate alla Vergine; fanciulle musicanti fra alberi fioriti, arcaiche scene d'assedio e di conquiste; tornei di guerrieri a cavallo, chiusi nelle loro armature; falchi, aquile, levrieri ed unicorni; persino la fantesca che cavalca Aristotele. Il tutto quasi a dare il senso compiuto dell'universo medievale, spesso tragico e feroce che tende però a stemperarsi con le ombre della sera e invita al sogno e alle parole enumerate dal giullare di corte che, accompagnandosi al liuto, recita forse i poeti della Scuola Siciliana a lui più cari.
Antonietta Iolanda Lima è professore ordinario di Soria dell'Architettura all'Università di Palermo.

lunedì 8 febbraio 2016

I Cavalieri del Nord

I Cavalieri del Nord
di Matteo Strukul
pp. 456, € 16,90
Multiplayer Edizioni, 2015
EAN: 9788863553338

Salvato, ancora bambino, in una notte di luna e lupi, Wolf è diventato un giovane cavaliere Teutone. Cresciuto sotto la guida di Kaspar von Feuchtwangen, suo mentore e maestro, il ragazzo intraprende insieme ad altri settanta cavalieri crociati, un lungo viaggio dalla Russia alla Transilvania per raggiungere e difendere il castello di Dietrichstein, ultimo avamposto della fede cristiana in una terra ormai in preda a orde di barbari e diaboliche forze oscure.
Lungo la via, fra terre addormentate in un inverno infinito, Wolf incontra Kira, che tutti credono una strega, ma che in realtà nasconde una storia di ribellione e violenza nei bellissimi occhi color temporale. La sua è una presenza che getta scompiglio nella schiera Teutone, poco avvezza alla presenza femminile, e che reagisce con sospetto e rabbia, ritenendo la donna responsabile delle molte sventure che costellano il lungo viaggio. Ma niente è come sembra nell’Europa del 1240.
Fra magia e religione, passioni e tradimenti, Wolf conoscerà se stesso attraverso il sacrificio e il coraggio fino ad affrontare una terribile guerriera che si fa chiamare La Madre dei Morti, un diabolico negromante e un re senza corona, mentre l’amore per Kira martella il cuore aprendo ferite: perché Wolf è un cavaliere dell’Ordine e la Regola proibisce di amare una donna, soprattutto quando è una creatura irresistibile. A meno che… 
Matteo Strukul è nato a Padova nel 1973, laureato in giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto europeo dei contratti, è ideatore e fondatore di Sugarpulp, movimento letterario veneto che ha avuto la benedizione di Joe R. Lansdale e Victor Gischler. Ha esordito nel 2011 con “La Ballata di Mila” (e/o), un romanzo pulp noir ambientato in Veneto con protagonista la bounty hunter Mila Zago, cui hanno fatto seguito “Regina nera” (e/o 2013) e “Cucciolo d’uomo” (e/o 2015). Nel 2014, Matteo ha pubblicato “La giostra dei fiori spezzati” (Mondadori). I suoi romanzi sono tradotti in 16 Paesi nel mondo – fra cui Stati Uniti, Inghilterra, India e Australia – e opzionati per il cinema. Matteo scrive per “il Venerdì di Repubblica.

domenica 7 febbraio 2016

Le cattedrali di Biancaneve. I tesori meravigliosi delle chiese medievali

Le cattedrali di Biancaneve. I tesori meravigliosi delle chiese medievali
di Georges Duby
pp. 224, € 36 (acquista online con lo sconto del 15%) 
Ghibli, 2016
ISBN: 978-88-6801-110-9

C’è stato un tempo in cui le opere architettoniche venivano costruite per essere consegnate all’eternità, restando per sempre specchio della cultura che le ha concepite. Ciò vale senz’altro per le splendide cattedrali gotiche, che sorsero in Europa tra il XII e il XIII secolo. Il libro di Duby, grande storico del Medioevo aderente a Les Annales, parte dalle cattedrali per raccontare i cambiamenti che la società medievale stava attraversando in quella precisa fase della sua storia e mostra come i capolavori gotici che ancora ammiriamo incantati sono il frutto non solo di scelte estetiche e religiose, ma anche, più concretamente, di necessità urbanistiche, ambientali e sociali. L’Europa delle cattedrali è quella di un’arte indubbiamente cattolica, ma frutto anche di resistenze e repressione maturate in una società feudale che mascherava dure tensioni tra le classi in rivolta. Un’arte estremamente ambiziosa e geniale che questo grande classico sull’architettura gotica e sulla società medievale ci restituisce.
Georges Duby (Parigi, 1919 - Aix-en-Provence, 1996) è stato uno dei più grandi storiografi francesi. Ha dedicato  le sue ricerche alla storia rurale, alla storia della cultura e a quella dell’arte e, influenzato dalla storiografia di Lucien Febvre e di Marc Bloch, ha allargato i suoi interessi per la storia sociale a temi di storia delle mentalità. Professore all’Università di Aix-en-Provence prima, al Collège de France poi, nonché membro dell’Académie française, ha rinnovato profondamente gli studi sul Medioevo. Tra le numerose opere pubblicate in Italia, ricordiamo: Le origini dell’economia europea. Guerrieri e contadini nel Medioevo (1973), L’arte e la società medievale (1976), San Bernardo e l’arte cistercense (1976), Lo specchio del feudalesimo. Sacerdoti guerrieri e lavoratori (1978), Il cavaliere, la donna, il prete (1981) e Guglielmo il Maresciallo. L’avventura del cavaliere (1984).

venerdì 5 febbraio 2016

Boiardo

Boiardo
di Tiziano Zanato
pp. 416, € 21,00
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-8402-998-0
 
E’ la prima vera monografia dedicata al poeta conte di Scandiano (Scandiano, 1441 – Reggio nell'Emilia, 19 dicembre 1494). Prende in esame la vita e l’intero arco della sua produzione, non solo quella più nota e popolare come l’Orlando innamorato, ma anche le traduzioni degli storici latini (Cornelio Nepote, Riccobaldo da Ferrara) e greci (Senofonte ed Erodoto). Si dà poi spazio alle opere in versi latini della giovinezza e non si tralasciano le terzine scritte per un mazzo di carte da gioco. Filo conduttore di tutti questi testi, così diversi fra loro, è il legame con la figura del principe estense Ercole, cui Boiardo ha dedicato tutte le sue opere.
Tiziano Donato, veneziano, si e' laureato in Lettere all'Universita' di Padova nel 1976.
Assistente ordinario alla cattedra di "Letteratura italiana" presso l'Universita' di Udine dal 1981, e' diventato professore associato della stessa materia a Ca' Foscari dal 1985, poi professore ordinario dal 2001. Dal 1° novembre 2007 al 31 dicembre 2010 e' stato direttore del Dipartimento di Italianistica e Filologia Romanza; dal novembre 2009 al settembre 2014 e' stato delegato del rettore per la Comunicazione di Ateneo, attività per la quale ha - fra le altre cose - diretto nove numeri della rivista "Cafoscari", destinata alle famiglie degli studenti. Dal 1° novembre 2011 è coordinatore del dottorato in Italianistica e Filologia classico-medievale, che dal 29° ciclo ha assunto la denominazione di dottorato in Italianistica; dal 1° gennaio 2015 è vicedirettore e membro della giunta della Scuola dottorale di Ateneo.

mercoledì 3 febbraio 2016

La banca e il ghetto

La banca e il ghetto
Una storia italiana (Secoli XIV-XVI)
di Giacomo Todeschini
pp. 272, € 22,00
Laterza, 2016
ISBN: 9788858122167

La banca e il ghetto sono due invenzioni italiane. Nel 1516 veniva fondato il ghetto di Venezia. Negli stessi anni, sempre in Italia, si assisteva alla nascita di un nuovo modello finanziario, destinato a grandi fortune: la banca pubblica.
Questa coincidenza non è casuale. La banca e il ghetto sono le due costruzioni complementari di una modernità che riconosce nella finanza l’aspetto più efficace del governo politico. La banca diventa in Italia, tra Medioevo e Rinascimento, un’invenzione strategica grazie alla quale le oligarchie cristiane al potere (dagli Sforza ai Gonzaga ai Medici, dal papa alle élites di Venezia o Genova) controllano direttamente lo spazio sociale che dominano.
Si crea così la possibilità di indicare come economia ‘dubbia’ quella in cui operano gli ‘infedeli’. Il prestito a interesse e le attività economiche affidate dai governi agli ebrei sono derubricate ad attività minori e non rappresentative dell’economia ‘vera’ degli stati. Questo percorso conduce alla delegittimazione progressiva della presenza ebraica in Italia e culmina con l’istituzione dei ghetti.
Giacomo Todeschini insegna Storia medievale nell’Università di Trieste. È autore, tra l’altro, di: I mercanti e il Tempio. La società cristiana e il circolo virtuoso della ricchezza fra medioevo ed età moderna (Bologna 2002); Ricchezza Francescana. Dalla povertà volontaria alla società di mercato (Bologna 2004, traduzione francese 2008 e inglese 2009); Visibilmente crudeli. Malviventi, persone sospette e gente qualunque dal medioevo all’età moderna (Bologna 2007, traduzione francese 2015); Come Giuda. La gente comune e i giochi dell’economia all’inizio dell’epoca moderna (Bologna 2011).

lunedì 1 febbraio 2016

Sikelia. La Sicilia orientale nel periodo bizantino

Sikelia. La Sicilia orientale nel periodo bizantino
di Susanna Valpreda
pp. 176, € 16,00
Bonanno Editore, 2015
ISBN: 978-88-7796-995-8

La cultura fiorita nell'Impero di Bisanzio, che affondava le sue radici nella filosofia greca, dando vita alle sottili speculazioni teologiche, era lontana ed estranea all'Occidente, ma non alla Sicilia; la tendenza a concepire la vita monastica come isolamento ascetico dal mondo accomunava i monaci siciliani e quelli greci; tutte le manifestazioni artistiche prodotte in Sicilia, dall'architettura alla miniatura, dall'oreficeria alla scultura, anche le meno raffinate, erano molto più simili alle opere prodotte dai popoli mediorientali che non a quelle più europee della penisola italiana, dominata prima dai goti, poi dai longobardi e dai franchi. Diviene perciò plausibile considerare la Sicilia di quel periodo come l'estrema propaggine dell'Impero bizantino piuttosto che della penisola italica.
Susanna Valpreda è nata a Padova nel 1970 e ha ereditato dai suoi genitori la passione per la lettura, la musica e l’arte. Dopo la maturità classica, ha conseguito a pieni voti la laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli studi Padova con una tesi sulla cultura bizantina nella Sicilia Orientale. Bibliotecaria presso la stessa Università a partire dal 1998, è sposata con Massimo e risiede in un paesino della Bassa padovana. Ama gli animali e ha cinque gatti e due cani.