mercoledì 8 febbraio 2017

La poesia in Italia prima di Dante

La poesia in Italia prima di Dante
a cura di Franco Suitner
pp. 288, € 29,00
Angelo Longo Editore, 2017
ISBN: 978-88-8063-958-9

Ogni anno si tengono in Italia e nel mondo molti incontri di materia dantesca o petrarchesca, ma rare sono le occasioni in cui gli italianisti si confrontano sul periodo che precede. Ciò è dovuto a vari fenomeni, alcuni anche di natura molto banale: la carenza di personalità grandissime, malgrado l'importanza complessiva dei movimenti letterari (basta pensare a fenomeni come la poesia giullaresca, quella di tipo politico, lo Stil Novo, la poesia religiosa dell'Italia centrale); la carenza di notizie biografiche, o di identificazioni sicure, che affligge spesso anche autori importanti, e che ha come risultato la difficoltà di celebrare centenari e di organizzare quelle manifestazioni che di solito ravvivano l'interesse per gli autori. Ne deriva una carenza di attenzione nei confronti di un periodo decisivo di storia letteraria, che è quello in cui si pongono i fondamenti di tutto lo sviluppo successivo della nostra tradizione. L'esito di questo stato di cose si riflette perfino nei manuali, dove questa parte della materia e sbrigata spesso in modo sommario. Questo volume, come prima il Convegno che lo ha originato, offre un contributo a porre rimedio a questa situazione, proponendosi come un'occasione di ripensamento e di discussione di alcuni importanti problemi posti dalla lirica italiana delle Origini. Si tratta della proposta di nuovi profili di rimatori, di contributi di natura documentaria, di studi su centri di attività poetica, su temi letterari caratteristici o rapporti con le arti figurative, e altro ancora.
Franco Suitner è nato a Feltre, in provincia di Belluno. Ha studiato all'Università di Padova. Si è perfezionato a Parigi e ha insegnato nelle Università di Leida, in Olanda, e in quella di Venezia “Ca' Foscari”.
Professore Ordinario di Letteratura italiana dal 1987, ha tenuto parecchi anni la cattedra di Storia della critica letteraria, passando successivamente a quella di Letteratura italiana. Dal novembre 2001 è stato chiamato per trasferimento a Roma III.
I suoi interessi di studio si sono rivolti principalmente alla poesia italiana del Duecento e del Trecento, e ai suoi rapporti con la lirica europea dello stesso periodo, all'opera di Manzoni, alla critica e teoria letteraria di epoca romantica e contemporanea, ad alcuni momenti della narrativa del '900.
Particolare attenzione in tutti i suoi studi ha sempre dedicato allo sforzo di unire la tradizionale prospettiva storico-filologica a quella  comparata.

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